Tour de France

Ci troviamo a Parigi, è il 1903 e il giornale sportivo L’Auto-Vélo è nel bel mezzo di una crisi.

“E se sfruttassi la popolarità che ha il ciclismo per assicurare tanta pubblicità e un cospicuo aumento delle vendite al giornale?” Deve essere stato più o meno questo il pensiero che fece Géo Lefèvre, un giovane giornalista, quando ebbe l’idea di organizzare una gara di ciclismo a tappe che attraversasse tutta la Francia per tentare di salvare il giornale per cui lavorava.

L’Auto-Vélo era un giornale di facile riconoscibilità perché le sue pagine erano stampate su carta gialla, ed è proprio per questo che la maglia del ciclista in testa alla classifica generale avrebbe preso poi lo stesso colore. (Come la maglia rosa del nostro Giro d’Italia che ha i colori de La Gazzetta dello Sport).

Sarà riuscito il nostro giovane nell’impresa?

Inutile dire che la storia parla da sé e che quella corsa organizzata per salvare un quotidiano in crisi sia diventata la gara di ciclismo su strada più famosa e importante al mondo.

Da quel 1903, il Tour de France si svolge ogni anno nel mese di luglio (esclusi i periodi della prima e della Seconda Guerra Mondiale) e per circa 3 settimane i ciclisti che vi partecipano attraversano la Francia in lungo e in largo e, a volte, anche i paesi limitrofi. Ed è questo il caso dell’edizione 2024 che vedrà proprio il nostro Paese ospitare le prime quattro tappe della competizione e che vede il Gruppo InPost come uno dei partner ufficiali.